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M A K E D O 🍂 è una piccola enciclopedia portatile dei tanti doni della natura.
Piena di descrizioni, consigli e curiosità.
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SAPONARIA COMUNE

🍂🏷 PROPRIETÀ E BENEFICI

La composizione della Saponaria Comune include sostanze quali vitamina C, saponine (acido saporubinico e saprubrinico), acido quillaico, acido glicolico, acido glicerico, mucillagini, flavonoidi, zuccheri, resine e piccole quantità di olio essenziale.

Non stupisce affatto, dunque, che le si attribuiscano proprietà tensioattive, antinfiammatorie, antiossidanti, antivirali, antimicotiche, depurative, diuretiche e diaforetiche, sudorifere, toniche, lassative, colagoghe, coleretiche ed espettoranti.

Svolge anche un’azione antisettica e vermifuga ed è efficace nella cura di dermatosi e affezioni del cavo orale.

La Saponaria Comune è una pianta tossica, e bisogna fare molta attenzione al dosaggio della stessa, poiché, se usata impropriamente, può recare anche gravi danni.

Si prega di informarsi sulle eventuali controindicazioni.

🍂🏷 RIMEDI NATURALI
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SAPONARIA COMUNE

🍂🏷 RIMEDI NATURALI

In fitoterapia, la Saponaria Comune viene utilizzata per la produzione della tintura madre, ad uso esterno, ottenuta dalla pianta germogliata, per il trattamento dell’acne, della psoriasi, di herpes, e altri ancora.
È anche spesso presente nella composizione di diversi prodotti cosmetici commerciali.

Può essere assunta anche oralmente, come decotto.
Il decotto può però essere impiegato anche per uso esterno come detergente per capelli e come detergente per il corpo.
Le saponine, contenute nella pianta, la rendono un detergente naturale, adatto anche alla cura della pelle, con proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e antimicrobiche.

Il decotto di foglie e radici, infatti, si usa nei casi di pigrizia epatica, bronchiti, artrite e colesterolo alto, ma anche nelle dermatosi e contro le eruzioni cutanee.

Si usa la pianta intera per le proprietà toniche, depurative e digestive, oppure il rizoma e le radici, per trattare le vie respiratorie e quelle gastrointestinali, epatiche ed urinarie o anche gli stati febbrili.

Guarda anche https://lasaluteprima.it/benessere/saponaria-utilizzo/

Va ricordato, però, che si tratta di una pianta tossica, e bisogna fare molta attenzione al dosaggio della stessa, poiché, se usata impropriamente, il nostro corpo, oltre a non riuscire più a contrastare la tossicità della pianta, può subire conseguenze anche gravi.

A seconda della specie e del dosaggio, anche l'uso esterno inappropriato può causare irritazioni più o meno gravi, o se entra a contatto con gli occhi, pertanto, bisogna usare la massima precauzione.

Per tutte queste ragioni la somministrazione dei suoi estratti deve essere espertamente dosata.

Guarda anche https://www.inherba.it/saponaria-utilizzo-proprieta-e-tradizione/

Si prega di informarsi sulle eventuali controindicazioni.

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SAPONARIA COMUNE

🍂🏷 SAPONINE
https://www.vivipuro.it/saponine-cosa-si-trovano-perche-bisogna-attenzione/

Le saponine sono dei composti chimici di origine vegetale, e sono delle sostanze in grado di produrre una sostanza schiumosa, grazie alla quale la pianta si difende dai parassiti, dato il sapore sgradevole conferito alla pianta stessa, e da micosi, dove la schiuma non produce un’attività antifungina diretta, ma contribuisce ad inibire la formazione del tubulo germinativo del fungo.

Strutturalmente sono formate dall'unione di residui zuccherini con una molecola non zuccherina, detta aglicone (nel caso specifico anche sapogenina).

Sono presenti in tutte le parti della pianta, ma soprattutto nelle radici e nel rizoma, dove si sviluppano, a livello dei nodi, sottili radichette fibrose, con un alto contenuto di saponine, conferendo così alla pianta, proprietà tensioattive.

Vengono utilizzate nell’industria cosmetica per la produzione di schiume e dentifrici, e sono anche in grado di lavare e disinfettare il bucato di casa, utile soprattutto per capi delicati come la lana o il lino.

Le saponine, infatti, oltre a formare soluzioni colloidali schiumeggianti, sono in grado di abbassare la tensione superficiale in soluzioni acquose e si possono usare anche come emulsionanti.

Guarda anche https://www.nutrizionista.fagagnini.it/post/le-saponine

L'assunzione per via orale, tuttavia, dosata correttamente, è praticabile, in quanto, l'attività emolitica delle saponine, si esplica solo se a contatto diretto con il sangue, o se la molecola rimane intatta, cosa che durante la digestione non avviene, venendo scissa nei due suoi componenti.

Se assunte in modo corretto, possono avere un effetto benefico sull’organismo, grazie alle loro proprietà farmacologiche.

Le saponine sono in grado di irritare la mucosa per favorire l'eliminazione dell'espettorato, svolgendo anche un’azione diuretica e depurativa.
Inoltre, facilitano il transito del cibo nell’apparato digerente, e stimolano la circolazione sanguigna a livello renale.

Le saponine danno anche una scossa al nostro sistema immunitario e cardiocircolatorio, mostrando degli effetti positivi sul metabolismo del colesterolo cattivo.
Per questo, i legumi sono consigliati per chi ha problemi di ipercolesterolemia.

L’importanza delle saponine come terapia deriva anche dal fatto che esse sono capaci di accelerare l’assorbimento di altre sostanze attive al fine di migliorarne la biodisponibilità.
La loro presenza, infatti, migliora l’utilizzazione da parte dell’organismo, del calcio, del silicio e delle emodine.

Ricorda, però, se assunte in eccesso, possono anche recare gravi danni, creando un effetto contrario, limitando così l’assorbimento di minerali come ferro, zinco, magnesio e anche il calcio, oltre a compromettere il lavoro complessivo dei reni.

Si prega di informarsi sulle eventuali controindicazioni.

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SAPONARIA COMUNE

🍂🏷 DETERGENTE NATURALE

Per creare un detergente di Saponaria Comune, si utilizzano, tipicamente, la radice, il rizoma ed i fiori, che vengono schiacciati per rilasciare le saponine, e aggiungendo dell'acqua producono schiuma.

Per ottenere la schiuma, infatti, basta strofinare le parti della pianta tra loro, aggiungendo dell'acqua, come faresti con una saponetta, ma è consigliabile creare una soluzione idonea allo scopo.

Guarda anche https://www.naturainmentecalliopea.it/saponaria-officinalis-un-detersivo-ecologico-per-bucato-e-stoviglie/

Per creare un detergente naturale, si possono far bollire una manciata di radici o di rizoma di Saponaria Comune sminuzzate in 3 litri d'acqua, per circa 30 minuti, oppure lasciandoli in ammollo in acqua fredda, di fonte o distillata, per una notte.

Ci sono anche ricette dove, dopo aver lasciato le parti della pianta sminuzzate in acqua fredda per la notte, la soluzione, viene poi fatta bollire il giorno seguente, per una decina di minuti.

Un ulteriore metodo è quello di far sobbollire una piccola manciata di radici di Saponaria Comune in 1 litro d'acqua distillata, per solamente 15 minuti, per poi lasciarlo raffreddare.

Va ricordato, che come tutti i glucosidi, le saponine sono idrolizzate, quindi perdono le loro proprietà biologiche se le loro soluzioni si fanno bollire troppo a lungo.

Si usa la parte liquida, dopo la filtratura, per lavare i panni di fibra naturale che solitamente non puoi mettere in lavatrice, come ad esempio la lana o il lino.

Alla fine puoi aggiungere degli oli essenziali, in base alla profumazione che desideri dare al detergente.

Guarda anche https://www.lellacanepa.com/single-post/2018/07/18/saponaria

Il detergente naturale di Saponaria Comune si può conservare in frigorifero per circa una settimana, ed è consigliabile etichettarne il contenitore, poiché, la soluzione preparata a tale scopo non dev'essere assolutamente ingerita, quindi io sconsiglierei di utilizzarla per le stoviglie, soprattutto se non risciacquate a dovere.

Non esiste un dosaggio preciso, poiché la percentuale di saponine contenute nella pianta, può variare a causa di molteplici fattori, come ad esempio la specie utilizzata, la scelta stessa della parte della pianta ed il periodo di raccolta.
Quindi, se non sei certo, ti consiglio di rimanere indietro con i dosaggi, piuttosto che rischiare di eccedere.

Si può fare una soluzione più leggera per lavarsi i capelli ed il corpo, tenendo presente che non è consigliato per i bambini, e per gli animali che potrebbero leccarsi.

Si prega di informarsi sulle eventuali controindicazioni.

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RICONOSCERE E RACCOGLIERE LE ERBE SPONTANEE.pdf
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M A K E D O

🍂🏷 RICONOSCERE E RACCOGLIERE LE ERBE SPONTANEE

Se ti piace cucinare, e vuoi saper riconoscere ciò che la natura ci offre, questo documento potrebbe interessarti.

Qui puoi trovare delle schede di quelle più utilizzate in cucina.
Ne sono state scelte 20, indicando le parti che si possono impiegare ed il periodo più indicato per la raccolta.

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🍂🏷 CALENDARIO DEGLI EVENTI
https://www.agendacontadina.it/calendario-eventi/tag_ids~16
Se sei una persona curiosa e dinamica, e sei interessato a temi quali l'agricoltura, l'apicoltura, e al mondo naturale che ci circonda in generale, questo calendario degli eventi potrebbe interessarti.

Puoi scegliere se vederlo in formato mensile, settimanale o semplicemente ad elenco, potendo, inoltre, selezionare la categoria desiderata ai fini di indirizzare la tua ricerca.

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🍂🏷 TINTURA NATURALE
https://www.tuttogreen.it/impariamo-a-colorare-i-tessuti-in-modo-naturale

Esistono molte piante con proprietà utili per la tintura dei tessuti in fibra naturale, ma prima di essere tinti, devono essere trattati con delle sostanze che rendono le fibre propense a ricevere il colore.
Questo passaggio si chiama mordenzatura e le sostanze da utilizzare vengono chiamate mordenti.

Guarda anche https://yethical.com/tintura-naturale-le-basi/

Aggiungendo mordenti differenti e variandone la quantità, potrai ottenere più tonalità di colore dalla stessa risorsa colorante.

Guarda anche https://goodseedco.net/blog/posts/plants-to-dye-for

Le tonalità ottenute dipendono anche dal periodo dell’anno in cui hai raccolto le piante, dal clima della tua zona, dal materiale della pentola che intendi utilizzare e dalla durezza e il pH dell’acqua dove viene immerso il tessuto da tingere.

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🍂🏷 PROCESSO PER LA TINTURA DI FIBRE TESSILI

Prima di tutto, lava il tessuto o il filato, poi immergilo nella soluzione fissativa se necessario, per circa un’ora, per poi risciacquarlo leggermente con acqua fredda.

Per la tintura, riempi una pentola capiente con il doppio dell’acqua rispetto al materiale vegetale e lascia sobbollire per circa un’ora, fino ad ottenere un colore scuro, poiché, in seguito, la tinta risulterà più tenue.

Dopodiché, filtra l'acqua e riversala nella pentola, posizionando con cura il tessuto o il filato, ancora bagnato, nel bagno di tintura.
Portalo ad ebollizione, a fuoco basso, facendolo sobbollire per il tempo che ritieni necessario, mescolando ogni tanto.

Un'ora dovrebbe bastare, ma se preferisci ottenere una maggiore intensità, lascia il tessuto o il filato in ammollo, per un giorno, a fuoco spento, continuando ad aggiungere acqua tiepida.

Quando ottieni il colore desiderato, lava il tessuto o il filato con acqua fredda.

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🍂🏷 PIGMENTI VEGETALI

I pigmenti vegetali sono molecole presenti nelle piante che hanno la capacità di assorbire determinate lunghezze d'onda dello spettro luminoso e di respingerne altre.

La clorofilla è solo uno dei pigmenti vegetali, e quando diminuisce, gli altri pigmenti, come la xantofilla, il carotene e gli antociani, che sono sempre presenti in piccole percentuali nelle piante, riescono ad emergere.

La ragione del mutamento di colore o tonalità durante il processo di tintura, è la reazione chimica di queste molecole con le sostanze leganti aggiunte per il processo di mordenzatura, chiamate mordenti.

Ci sono tantissimi elementi vegetali pronti a sostituire i colori chimici e si possono trovare ovunque.

Guarda anche https://www.tannins.org/it/nature-printing-e-tannino-il-ritorno-ai-colori-vegetali/
I coloranti ottenuti con piante ricche di tannino, possono essere impiegati direttamente sui tessuti, saltando la fase di fissaggio prima della fase di tintura, poiché l'acido tannico, naturalmente presente nei vari ingredienti, fungerà da mordente, fissando il colore al tessuto, aumentando naturalmente la resistenza al lavaggio e alla luce del sole, durando così, più a lungo nel tempo.


🍂🏷 COLORANTI VEGETALI

Nell’elaborazione dei coloranti vegetali, i procedimenti di lavorazione sono diversi a seconda si tratti di estrarli da fiori, bacche, radici, cortecce, foglie, e di leganti specifici dipendenti dal materiale su cui va applicata la tinta.

Guarda anche https://www.kathryndavey.com/pages/learn-to-naturally-dye

I coloranti naturali, modificando volta per volta la ricetta, possono essere impiegati su più superfici.
Oltre ad utilizzarli per tingere le fibre tessili naturali o il cuoio, infatti, possono essere utilizzati per donare colorazioni ad eventuali prodotti artigianali come ad esempio il sapone.
Puoi utilizzarli anche per tingere materiali come l'argilla ed il legno o per dipingere su carta, tela o altri materiali di facile assorbimento.
Se durante la composizione del colorante che hai creato, hai utilizzato esclusivamente ingredienti naturali, e non tossici, puoi anche impiegarlo come colorante alimentare.

Dal punto di vista estetico, le tinture con i coloranti vegetali permettono colorazioni molto diverse da quelle ottenute con i coloranti di sintesi, infatti, non sono mai completamente sature, mantenendo così una qualità di velata trasparenza che conferisce profondità al colore.

Guarda anche https://www.thelesserbear.com/blogs/natural-dyes/natural-dye-journal?utm_source=pinterest&utm_medium=social


Alcuni coloranti vegetali non sono molto resistenti alla luce e vengono chiamati coloranti fugaci, poiché sbiadiscono indipendentemente dalla combinazione dei mordenti.
Questi, quindi, risultano più utili per persone che tingono giusto per il piacere di farlo, o semplicemente per chi vuole creare degli acquarelli o delle tempere da disegno.

Va ricordato che questi coloranti naturali non si conservano molto bene, e con il tempo, se non vengono assorbiti da una superficie, oltre ad alterare le proprie tonalità, possono ammuffire, soprattutto se ottenuti con il procedimento a freddo o non combinati correttamente alle altre sostanze presenti nella ricetta.


🍂🏷 TINTURA NATURALE
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Va ricordato che le pentole e gli strumenti utilizzati durante il processo di tintura, non possono più essere adoperati in cucina, a scopo alimentare.

🍂🏷 PROCESSO PER LA TINTURA DI FIBRE TESSILI
https://t.me/makedolartedelsapere/142
Se utilizzati per tingere il tessuto o il filato, è consigliabile non utilizzare il detersivo per il prelavaggio, poiché si creerebbe una patina in grado di intralciare il processo di assorbimento del colorante.


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🍂🏷 QUALCHE CURIOSITÀ IN PIÙ SULL'UTILIZZO DEI COLORANTI VEGETALI

I coloranti vegetali si rivelano particolarmente efficaci sui tessuti di origine animale, come la lana o la seta.
Il cotone, invece, richiede un trattamento particolare per ottenere buoni risultati.
A differenza delle fibre vegetali, infatti, la lana o i pellami sono costituiti da materiale proteico in grado di legarsi agli elementi responsabili della colorazione con estrema facilità, rimanendo, inoltre, vivaci nel tempo.

🏷I COLORI DEGLI ANTICHI
https://www.lachimicadellecose.it/448089880
🏷LA TINTURA DEI TESSUTI NELL'ANTICHITÀ
https://www.lachimicadellecose.it/448089951

I coloranti acidi sono consigliati principalmente per la lana e la seta, ed i coloranti basici sono a loro volta consigliati per l’applicazione su fibre sintetiche, specialmente su acrilici.

A volte il bagno del colore non si esaurisce con la prima immersione e può essere usato come bagno di recupero per immediate tinture successive, ma ricorda che le tonalità risulteranno più chiare, poiché il colorante è già stato assorbito dalle fibre tessili immerse la prima volta.

I coloranti vegetali ottenuti usando le spezie o le piante essiccate, tenderanno a svanire rapidamente.
Si dice la stessa cosa per quanto riguarda piante come la curcuma, il cavolo rosso o la rapa rossa, poiché pur ottenendo bellissimi colori, non si fissano alle fibre tessili, macchiandole solamente, tendendo così, a svanire lavaggio dopo lavaggio.

🏷 ELENCO SPECIE TINTORIE
https://antropocene.it/2019/12/02/piante-e-specie-tintorie/
🏷PIANTE TINTORIE PER BALCONI E PICCOLI GIARDINI
https://www.magliuomini.it/384-questione-di-fili-le-piante-tintorie-per-balconi-e-piccoli-giardini

Se esci appositamente per raccogliere le piante da utilizzare per la tintura, è consigliato raccogliere le foglie più sviluppate e le bacche o i frutti già maturi, i fiori al mattino nel loro periodo di fioritura e la corteccia o le radici ad inizio primavera.

Guarda anche https://www.solomodasostenibile.it/2020/11/13/ep-25-tutti-i-colori-del-mondo-la-tintura-naturale-per-i-tessuti/

I coloranti vegetali sono una risorsa colorante naturale, tuttavia, il processo di tintura non rimane tale se si vogliono ottenere colori più brillanti e con una maggiore solidità.

La tintura con questi coloranti naturali, infatti, permette la realizzazione di prodotti di ottima qualità su fibre sia animali che vegetali, ma pur sempre con l'utilizzo di mordenti, seppur impiegandone di meno tossici ed inquinanti, per esempio in sostituzione del cromo e di altri metalli pesanti.
Alcuni ingredienti di una eventuale ricetta, però, potrebbero trasformare il colorante ottenuto in una sostanza ugualmente inquinante.
Più è complessa la ricetta, più elevato sarà l'inquinamento dovuto dalle sostanze presenti in essa.

🏷COLORANTI TESSILI E LA LORO CLASSIFICAZIONE
http://artetinctoria.blogspot.com/2015/12/coloranti-e-la-loro-classificazione.html?m=1

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DIPINGIAMO CON I COLORI NATURALI.pdf
7.3 MB
M A K E D O

🍂🏷 DIPINGIAMO CON I COLORI NATURALI

Se sei un amante del mondo della pittura e ti appassiona il tema della percezione del colore, questo documento potrebbe interessarti.

L' osservazione della natura riprodotta così com’è e l’utilizzo di pigmenti naturali, tutti diversi l'uno dall'altro, ci rimanda ad un mondo imperfetto, mutevole, nel quale le imperfezioni divengono una ricchezza.

È, inoltre, un ottimo tema per stimolare curiosità, interesse e meraviglia nei bambini sul mondo naturale che li circonda.

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🍂🏷 WILD PIGMENT PROJECT
https://wildpigmentproject.org/pigment-people

Professionisti, ricercatori ed educatori internazionali offrono corsi, programmi educativi e validi consigli riguardanti l'utilizzo di pigmenti vegetali, minerali o derivati da rifiuti, dimostrando, inoltre, la loro versatilità nel campo della colorazione.
https://wildpigmentproject.org/complete-directory
Il progetto promuove l'equilibrio ecologico e le economie rigenerative, fornisce risorse, istruzione sui loro luoghi di origine e le loro storie culturali e mira ad integrare nella quotidianità la tematica dell'utilizzo di questi pigmenti raccolti a mano.

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ORTAGGI LIBERATI .pdf
22.5 MB
M A K E D O

🍂🏷 ORTAGGI LIBERATI

Se sei un sostenitore del concetto di biodiversità anche in cucina, questo documento potrebbe interessarti.

Vengono presentati dieci prodotti espressione della biodiversità orticola pugliese, ricchi di storia, aneddoti e che portano con sé delle tradizioni, conosciute da pochi o dimenticate da molti.

Straordinari per la variegata gamma di sapori e per le loro caratteristiche nutrizionali, spesso rivelatesi molto interessanti.

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🌱🏷CHENOPODIUM ALBUM L.
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Chenopodium
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Chenopodium_album

Il Chenopodio Album, noto come Chenopodio Bianco, è una pianta con ciclo annuale, appartenente alla famiglia botanica delle Chenopodiaceae.

Con i nuovi sistemi di classificazione filogenetica (Classificazione APG II) tutte le specie delle Chenopodiaceae sono state incluse nella famiglia delle Amaranthaceae, ed è perciò che troverai ambedue le opzioni durante la tua ricerca.

La famiglia delle Amaranthaceae, con circa 170 generi, comprende circa 2400 specie, mentre il genere Chenopodium comprende circa 150 specie, entrambe abbondantemente presenti nelle zone temperate dell'emisfero boreale e australe.

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🌱🏷 CHENOPODIO BIANCO

È una pianta erbacea spontanea che può superare il metro di altezza, molto comune in certe zone e probabilmente conosciuta maggiormente con il nome di Farinello o Farinaccio.

Il fusto, di tipo eretto, è solcato da strisce longitudinali, con una superficie glabra, che con l’avanzare del tempo, diventa semi-legnoso.

Le foglie sono alterne e dotate di un picciolo, con un margine dentellato che ricorda le zampe d'oca, e molto tenere al tatto.
Sono di un colore verde intenso, con una patina biancastra sulla superficie, simile alla farina.

I fiori formano una piccola spiga posta soprattutto all’apice della pianta, di colore giallo verdastro.

I semi sono molto piccoli, di forma ovale, di un colore scuro e lucido.
Una sola pianta ne può portare a maturazione fino a 60.000, che una volta dispersi, restano vitali per moltissimi anni.

Va ricordato, che trattandosi di una specie polimorfa, l'habitat influisce molto sull'aspetto della pianta stessa.

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CHENOPODIO BIANCO

🍂🏷 PROPRIETÀ

Quest'umile pianta possiede proprietà vitaminizzanti, remineralizzanti, diuretiche, emollienti, lassative, antiflogistiche e digestive, antireumatiche e anche proprietà antielmintiche.

Le foglie sono ricche di micronutrienti quali vitamine A e C, calcio, potassio e ferro, oltre ad apportare una discreta quantità di vitamina B.

Contiene, inoltre,proteine, fibre, e sostanze come betalaine, carotene e acido ascorbico.

Le quantità delle altre sostanze presenti, come le saponine e l'acido ossalico, sono esigue, ma i moderni manuali suggeriscono di moderare il suo consumo, poiché potrebbe recare dei problemi a chi soffre di disturbi renali.

Si prega di informarsi sulle eventuali controindicazioni.

È da evitare anche di utilizzare piante che sono state raccolte in terreni troppo ricchi di azoto.

🍂🏷RIMEDI NATURALI
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CHENOPODIO BIANCO

🍂🏷 RIMEDI NATURALI

In primavera inoltrata, si cominciano a vedere nei campi i primi esemplari di Chenopodio Bianco, e quando sono giovani si possono utilizzare interi, scartando semplicemente la radice.
Il fusto di una pianta adulta, invece, risulta troppo duro, per cui è consigliabile utilizzarne solo le foglie.

Guarda anche https://www.coltivazionebiologica.it/pianta-farinello/

Le giovani foglie sono ricche di fosforo, potassio e vitamina B1.
Nella medicina popolare si assumeva come antielmintico, oppure si preparavano degli infusi con le foglie con proprietà lassative e antiasmatiche.

Guarda anche https://www.casaegiardino.it/giardinaggio/farinello-chenopodium-album.php

L’infuso delle foglie, infatti, è un ottimo rimedio carminativo e digestivo aromatico, utile anche in casi di gastralgia ed indigestione, meteorismo e aerofagia, coliche addominali e diarrea.
Può essere utile anche nei casi di disturbi della vista causati da una mancanza di vitamine, ed in casi di carenza di sali minerali.

Va ricordato che il suo consumo è sconsigliato a chi soffre di disturbi renali, epatici, di artrosi e reumatismi, poiché è ricco di ossalati.
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Acido_ossalico
Vale la pena ricordare, però, che le foglie bollite in abbondante acqua perdono quasi tutti gli ossalati.

Si prega di informarsi sulle eventuali controindicazioni.

In fitoterapia, le applicazioni ad uso esterno, invece, come ad esempio gli impacchi delle foglie fresche, vengono consigliati per curare gli ascessi, per accelerare il processo di rimarginazione di ferite di lieve e media entità e per evitare la formazione di bolle in caso di scottature o piccole ustioni.

🍂🏷 PROPRIETÀ
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CHENOPODIO BIANCO

🍂🏷 USI IN CUCINA

Il Chenopodio Bianco, conosciuto appunto come Farinello Bianco o Comune, appartiene alla famiglia delle Chenopodiacee, di cui fanno parte tante altre piante coltivate a scopo alimentare, come la barbabietola da zucchero e lo spinacio.

Guarda anche https://www.valdericarte.com/farinello-una-manna-infestante

È preferibile consumare i giovani germogli e le foglie della pianta, ed è possibile consumarli crudi, cotti, lessati, in padella o al vapore.
La cottura a vapore, solitamente, è il miglior metodo per mantenere le sostanze nutritive nella pianta, ma nel caso di esemplari non perfettamente freschi e teneri, la lisciviazione di possibili sostanze, quali saponine e ossalati, diventa quasi auspicabile, quindi in tal caso si consiglia perlomeno di cucinarli in acqua.

La bollitura è consigliata anche nel caso ci sia il dubbio che le piante siano cresciute in terreni troppo ricchi di azoto, dovuto da fertilizzanti o concimi, in quanto, potrebbe aver accumulato nitrati tossici.

Guarda anche https://www.naturainmentecalliopea.it/farinaccio-il-gusto-dello-spinacio-in-una-selvatica/

Tecnicamente, il Chenopodio Bianco, assomiglia molto agli spinaci, ed è perfetto per preparare molteplici pietanze, come ad esempio il ripieno di ravioli, cannelloni o torte salate, per i risotti e per le zuppe.

Se mangiato da solo, può essere condito come qualunque verdura lessata, tipicamente con olio, sale e limone o aceto, oppure si può ripassare in padella con o senza aglio, o con l'aggiunta degli ingredienti che più preferisci.
Va ricordato che si riduce molto di volume quando viene cucinato.

Le foglie più tenere sono sempre la scelta migliore, oltre ad essere ottime scottate in padella, possono essere consumate anche crude nelle insalate miste e nelle misticanze.

Le foglie più tenere possono essere utilizzate anche per la preparazione di un delicato pesto, sostituendole al basilico nella medesima ricetta.

Guarda anche https://www.alamy.it/fotos-immagini/farinello-comune.html

Nello stadio più avanzato della crescita della pianta, si possono utilizzare le cime fiorite più tenere come fossero cime di rapa, come per esempio lessate in acqua e condite oppure saltate in padella con olio e cipolla come base per risotti.

🍂🏷 SEMI E FARINA
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I semi che hai lasciato essiccare si possono cuocere come i legumi, dopo averli fatti ammollare in acqua per almeno una notte.
Un altro modo per sfruttare i semi della pianta, è quello di ricavarne una farina.

🍂🏷 RICETTARIO
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